A chi non è mai accaduto di essere un giorno sopraffatto dalla nostalgia? La mancanza di qualcuno o di qualcosa. Una parola. Un odore. Una sensazione… L’assenza di quel “non so bene cosa” che però sembra cosi importante, quasi vitale. Perché ci costringe a fare in conti con noi stessi e con quello che non abbiamo. E che non avremo mai. Perché la vita è anche questo: rendersi conto che ci sarà sempre qualcosa di assente che ci tormenterà. Perché nessuno può mai avere “tutto”. Nessuno può mai essere “tutto”. A parte in quei rari attimi in cui il suo sguardo ci riempie…
In ognuno di noi c’è un vuoto incolmabile che ci porteremo sempre dietro. Quello che avremmo voluto dire o ascoltare. Quella promessa che ci è stata fatta e che non è mai stata tenuta… Ma in fondo va bene così. Come potremmo ancora continuare ad amare o a desiderare se avessimo già tutto?
Desiderio e amore nascono proprio da quel vuoto. Da quella voglia di riparare i torti subiti. Dalla nostalgia di quei momenti in cui si smette di cercare perché “tutto” è già lì, nelle sue parole, nei suoi gesti…
Talvolta accade di nuovo. Si riparte da quella frase rimasta in sospeso. E poi si volta nuovamente la pagina. Alla ricerca di qualcos’altro. Mentre la nostalgia scava di nuovo all’interno dei nostri ricordi. Che sono sempre lì. Anche quando sono solo dei ricordi…
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
mi piace questa tua frase “Desiderio e amore nascono proprio da quel vuoto. Da quella voglia di riparare i torti subiti.”
Speriamo.. speriamo accada anche a me..
lo speriamo tutti…o almeno vale x me:-)
è per questo che viviamo, anche quando ce ne accorgiamo troppo tardi… 🙂
Vous m’avez manqué.
Nostalgie quand tu nous tiens…Celle de la première fois (du premier grand amour), celle dont je rêve régulièrement est pour moi la plus prégnante. Le poème “Mon rêve familier” de Verlaine exprime tout à fait ce que je ressens.
Bisou Michela.
P.S.: toujours impossible d’envoyer des pokes
merci chère Muriel, gros bisou à vous aussi!
,”,,,desiderio e amore nascono proprio da quel vuoto. Da quella voglia di riparare i torti subiti…”ma se ciò ancora non avviene rabbia, rancore e incredulità non lasceranno spazio al sapore dolce della nostalgia.
ma è ciò che diceva Leopardi? Cioè che noi siamo differenti dagli animali perché loro possono stare seduti su un prato ore ed ore senza provare noia, mentre noi siamo esseri in continuo vagare?
“Dalla nostalgia di quei momenti in cui si smette di cercare perché “tutto” è già lì, nelle sue parole, nei suoi gesti…”
ci sono dentro fino al collo.
Ciao.
In fondo la nostalgia è anche segno di vita vissuta. Abbiamo ‘ sentito’ qualcosa così tanto da sentirne la mancanza quando non l’abbiamo più.. L’importante è che non condizioni quello che abbiamo oggi, no?
Parlo da persona che, a volte, vorrebbe che un passato non esistesse.. 🙂
è meglio guardare avanti che perdersi nella nostalgia,quello che è passato è passato,il ricordo e la nostalgia devono essere sempre films patinati di bellezza scenica e mai di rimpianti,di cose non fatte che ancora mancano per essere felici.
E’ bellissimo questo post!!! Quanto è vero che i ricordi sono sempre li, nella nostra memoria, anche quando sono solo ricordi. Amo questa frase, fa male e mi da certezze allo stesso tempo.
…il paradosso di un “vuoto” che si fa motore della vita… Belle parole e tanta verità…
Bravo
Dario
PS…scusami…Brava… Michela…:)
questo il nostro pensiero sulla nostalgia.. un saluto a tutti http://effettoundici.com/2012/01/19/effettoradioblog-9/
Post perfetto.
Un saluto da Vongole & Merluzzi
Lordbad
Scusatemi la citazione, ma non si potrebbe spiegare meglio altrimenti.
[In greco «ritorno» si dice nóstos. Algos significa «sofferenza». La nostalgia è dunque la sofferenza provocata dal desiderio inappagato di ritornare. Per questa nozione fondamentale la maggioranza degli europei può utilizzare una parola di origine greca (nostalgia, nostalgie), poi altre parole che hanno radici nella lingua nazionale: gli spagnoli dicono añoranza, i portoghesi saudade. In ciascuna lingua queste parole hanno una diversa sfumatura semantica. Spesso indicano esclusivamente la tristezza provocata dall’impossibilità di ritornare in patria. Rimpianto della propria terra. Rimpianto del paese natio. Il che, in inglese, si dice homesickness. O, in tedesco, Heimweh. In olandese: heimwee. Ma è una riduzione spaziale di questa grande nozione. Una delle più antiche lingue europee, l’islandese, distingue i due termini: söknudur: «nostalgia» in senso lato; e heimfra: «rimpianto della propria terra». Per questa nozione i cechi, accanto alla parola «nostalgia» presa dal greco, hanno un sostantivo tutto loro: stesk, e un verbo tutto loro; la più commovente frase d’amore ceca: styská se mi po tobe: «ho nostalgia di te»; «non posso sopportare il dolore della tua assenza». ]
La nostalgia credo ci faccia apprezzare il presente. Ho sempre nostalgia del passato,ma proprio in virtù di ciò vivo con più intensità il mio oggi.
Ti invito a leggere il mio ultimo articolo: http://lecapriparole.wordpress.com/2012/01/26/ritorni/
Questo blog è molto interessante: dovrò leggere una pagina al giorno, per valutarne tutta l’essenza.
Complimenti
Raffaella
Una delle mie reminiscenze scolastiche riguarda la differenza tra la nostalgia e il rimpianto. La nostalgia si prova per qualcosa che hai vissuto nel passato: un profumo, un’emozione, un affetto e ti provoca appunto quel dolore del passato che non puoi più rivivere. Il rimpianto si prova per qualcosa che non hai vissuto, un’esperienza che hai evitato di vivere per paura, per dispetto, per pigrizia o chissà altro…La nostalgia, quindi, contiene in sè una certa positività che è assente nel rimpianto…Nostalgia o rimpianto? …Penso che sia il rimpianto a stringerti di più il cuore e a farti più male..Allora viviamo le nostre esperienze e lasciamo che un domani sia la nostalgia a farci
male con quel sottile dolore che ci fa sentire vivi!
Mi piace questa distinzione utile per vivere meglio le nostre esperienze….ma a volte per evitare un rimpianto futuro si rischia poi ricordare un’ emozione molto dolorosa, perchè magari era sbagliato viverla…torniamo che è pur sempre meglio sentirci vivi e essere consapevoli anche degli errori.grazie
Ed è proprio quella tensione tra quella mancanza e quel desiderio che ci fa stare vivi e vive ! Come se la mancanza avesse a che fare con quel mistero della vita , quella impossibilità di cogliere il tutto, quel tutto che ci disorienta, ci rende nostalgigi e ci commuove…. e che non si colma mai.
e a volte non si possono riempire vuoti troppo vuoti, si può solo sprofondare.
a me
cara Michela
la nostalgia pare malattia cercata
se non l’avessi
forse manco saprei respirare
mi sconquassa come mi aiuta
guida la giornata
bagna la mente
sempre mi fa cercare
tornare a Leopardi
alle sue malinconie
ai pensieri fondi lunari
la nostalgia è bellissimamente
da tenere a bada
regge ogni pensiero
e ci vorrebbe il frustino
guanti e stivaletti
da domatrice di leoni
per essere in pace
a pari con la vita.
La nostalgia è parola araba
slava oltre confine..
sa di là ed io spesso
non capisco…
Ciao Michela..♪ ♥
dario.
E pensare che spesso è proprio nel tempo dell’attesa del ritorno che viviamo con più intensità la concretezza di ciò che ricordiamo e vorremmo ritornasse. La felicità autentica è nell’incompletezza. Io per esempio vorrei uscire dalla logica tutto-niente tipica della bulimia. Sono una ragazza, 20 anni, con disturbi alimentari, e capisco benissimo di cosa soffro. Riesco a capire che dovrei vivere il vuoto che c’è dentro di me positivamente, ma non ci riesco ancora. So che tutto è nell’equilibrio. Ma da mettere in pratica è difficile: spesso ho nostalgia di quando pesavo 38 kg, vorrei mancare di nuovo, vorrei essere vuota di nuovo, perchè in quel vuoto mi sentivo bene, coerente con me stessa. Ora sento che sono fisicamente troppo per quello che sono dentro, ovvero nulla. Ma ora penso che la perfezione sia solo un egoismo: siamo tutti imperfetti, mancanti. E pure io.
Michela il tuo blog e i tuoi libri sono stati per me una luce. Complimenti per la chiarezza e la vitalità che esprimi. Ciao
Sai Michela, io se non avessi alcune nostalgie potrei stare meglio. Non credevo però fosse “bene” comune! Sarà perché spesso anche io sul mio blog parlo di certi momenti che non vanno ed i commenti sono pochi, come se fossi solo io a parlare.
Anche se in realtà, grazie a Google Analytics mi rendo conto come molti cerchino “cara nonna mi manchi” e giungano al mio blog…e visto la sofferenza che ho scritto in certi post a lei dedicati mi capita di dispiacermi, perché penso che queste persone magari cercano un conforto perché soffrono e leggendo le mie parole di amore ma sofferenza possano stare più male…
Ciao e grazie sempre!
Nostalgia viene da Nostos, in greco antico “ritorno”, quindi nel ricordo viaggiamo…e torniamo dalle persone che abbiamo avuto vicine… Adoro questa parola. E’ così dolce.
Bellissimo articolo