Fragili. Come un foglio di carta stropicciato…

Forse la cosa più difficile è accettare l’alterità. Soprattutto quando si ama. Perché la persona che amiamo, nonostante tutto, è “altro” rispetto a noi. Altro rispetto a quello che vogliamo. Altro rispetto all’immagine che ci facciamo di lei. Semplicemente “Altro”. Rispetto alle nostre aspettative e ai nostri sogni.  Alle nostre richieste e ai nostri bisogni…

E allora sì! È difficile convivere con quest’alterità della persona che amiamo. Quest’alterità che le impedisce di riempire il vuoto che ci portiamo dentro. Quest’alterità che talvolta odiamo perché ci fa sentire inadeguati e vulnerabili. Fragili. Come un foglio di carta stropicciato…

Il vuoto che ci portiamo dentro è sempre lì. Presente e tangibile. Anche quando facciamo finta di niente. Anche quando ci riempiamo di tante cose pur di non sentirlo.

La persona che amiamo può solo sfiorarlo questo vuoto. Può al limite darci l’illusione che un giorno saremo “pieni”. Può spingerci a rincorrere i suoi sorrisi e le sue carezze… E in fondo va bene così…

Perché l’amore è fatto soprattutto di assenza. Attimi di purezza in cui il tempo si ferma, ma che non durano mai. Istanti in cui lo “stesso” e “l’altro” coincidono. Prima di separarsi di nuovo. Prima di ricongiungersi. Prima si svanire… Mentre resta il ricordo dei suoi occhi che ci accompagna per sempre…

 

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37 risposte a Fragili. Come un foglio di carta stropicciato…

  1. damiano biscossi ha detto:

    le parole risuonano grazie splendide! aggiungo solo la colonna sonora forse Tiziano Ferro quelle isole neglio occhi….

    hai delle isole neglio occhi e il dolore piu profondo riposa solo 1 ora se ti incontro …

  2. Angelo ha detto:

    Bellissima

  3. apity ha detto:

    E quel vuoto è sempre lì. Hai ragione… Nonostante la regolarità sana, naturale, normale ci accompagni ogni giorno, giorno dopo giorno, i ricordi e il dolore vissuto in passato restano e non si scorda.
    Sei così chiara quando scrivi…

    http://www.disordinialimentari.wordpress.com

  4. Alessandra ha detto:

    Il vuoto e’ dolore quotidiano e nulla puo’ sconfiggerlo!

  5. Cose da Blog ha detto:

    Non è pensabile che altri da noi possano riempire i nostri vuoti. Nemmeno possiamo chiederlo, poiché non ci sono cose fuori che non siano dentro…

  6. isabella ha detto:

    L’ALTRO E’. Non è ‘rispetto a’ noi e ai nostri sogni-bi-sogni. Ha le sue fragilità, il suo senso di vuoto ed inadeguatezza, le sue paure, le sue aspettative, la sua cultura, il suo passato….come noi. Molti indossano maschere, alcuni corazze ma tutti noi sentiamo il bisogno, in qualche modo, di mostrarci più forti e sicuri di quanto in realtà non pensiamo di essere E’ anche per questo che forse l’Altro è molto meno ‘altro’ di quanto ci possa apparire. Ci sentiamo diversi dall’Altro e lo siamo, spesso però teniamo in scarsa considerazione ciò ci ‘accomuna’ all’Altro. Un po’ tutti noi in un certo modo siamo e ci sentiamo dei “fogli di carta stropicciati” eppure ognuno di noi su quel foglio può, se vuole, leggere, interpretare e narrarsi-narrare la Sua ‘storia’ come più desidera o come preferisce, anche se poi tutti cerchiamo in un modo o nell’altro, molto spesso inutilmente, di coglierne il senso. La nostra è una unicità che a volte ci spaventa e a volte c’inorgoglisce. In natura non esistono neppure due foglie uguali, ed è proprio nella complessità-diversità che c’è la ricchezza, c’è la meraviglia, c’è la magia del ‘Nostro Appartenere a’.. e del ‘Nostro Distinguerci da’. Forse solo imparando a ri-conoscere, rispettare, accettare ed amare i tanti Altri che sono in noi, riusciremo a ri-conoscere, rispettare, accettare, ed infine amare davvero, l’Altro per ciò che, desidera, prova, si sforza di essere-apparire-essere…….

  7. newwhitebear ha detto:

    C’è un qualcosa che stride nella descrizione dell’amore che proviamo per l’altro: è a senso unico, è monco, perché non è corrisposto.
    Quello che fa male è che ci illudiamo giorno dopo giorno, ci maceriamo in un amore, che non troverà mai sbocco, che nasce morto, perché corriamo verso un obiettivo che non sarà mai raggiunto.
    Sarò freddo, sarò troppo razionale rispetto a un sentimento che di razionale non ha nulla, ma sono consapevole che inseguire una metà non realizzabile è un sogno a occhi aperti.

  8. annitapoz ha detto:

    Lo ripubblico così sono certa che lo leggerà un’amica a cui tengo e che secondo me ha bisogno di leggere questa bellissima riflessione. Leggerti arricchisce sempre l’interiorità!
    Ciao, Annita

  9. Elena Pappalettera ha detto:

    Semplicemente MIA…come di tutti quelli che si accorgono di questo vuoto che è in ognuno d noi…

  10. marielladani ha detto:

    Ciao.
    E’ la prima volta che scrivo sul tuo blog.
    Interessanti le tue parole.
    Ma non è sempre così.
    Capita, con la persona giusta che quel vuoto per un momento scompaia e sia riempito da lui/lei.
    E allora non c’è più. Scompare.
    Breve ma meravigliosa sensazione di completezza.
    Perchè poi non dura per sempre.

  11. icittadiniprimaditutto ha detto:

    Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  12. marcomolteni ha detto:

    Devo molto
    a quelli che non amo.

    Il sollievo con cui accetto
    che siano più vicini a un altro.

    La gioia di non essere io
    il lupo dei loro agnelli.

    Mi sento in pace con loro
    e in libertà con loro,
    e questo l’amore non può darlo,
    né riesce a toglierlo.

    Non li aspetto
    dalla porta alla finestra.
    Paziente
    quasi come una meridiana,
    capisco
    ciò che l’amore non capisce,
    perdono
    ciò che l’amore mai perdonerebbe.

    Da un incontro a una lettera
    passa non un’eternità,
    ma solo qualche giorno o settimana.

    I viaggi con loro vanno sempre bene,
    i concerti sono ascoltati fino in fondo,
    le cattedrali visitate,
    i paesaggi nitidi.

    E quando ci separano
    sette monti e fiumi,
    sono monti e fiumi
    che trovi sui ogni atlante.

    È merito loro
    se vivo in tre dimensioni,
    in uno spazio non lirico e non retorico,
    con un orizzonte vero, perché mobile.

    Loro stessi non sanno
    quanto portano nelle mani vuote.

    “Non devo loro nulla” –
    direbbe l’amore
    sulla questione aperta.

    • Monica ha detto:

      Non so se comprendo bene la tua prosa ritmica, marcomolteni (ho provato a raggiungerti su wordpress… ma il percorso si allungava un po’!).
      Non so se direi, come te, che ci sono sentimenti che sanno perdonare, capire, scoprire dell’altro “più delll’amore”, perché non sono amori. Io credo invece siano proprio un’altra versione dell’amore. Per dirla con parole tue: amori che non sono lupo per gli agnelli. Non sono possessivi, ma appunto riconoscono l’alterità dell’altro, la guardano con rispetto, e a poco a poco imparano a voler bene all’altro così com’è. Riconoscere che bene è l’altro (“quanto portano nelle mani vuote”). Non sempre e non in tutti i rapporti è così, ma quando ne facciamo esperienza noi, l’esperienza è chiara, e non si può confondere con altro.

  13. Alessandro Sterzi ha detto:

    Le consiglio Jabes se non lo ha ancora letto. Sull’alterità ha scritto cose molto belle e profonde. L’ho scoperto leggendomi un testo altrettanto bello, e difficile pure, di Derrida: Scrittura e differenza.

  14. Alessandro Sterzi ha detto:

    Io sono molto giovane ma ho letto con grande passione il suo ultimo libro. La cosa bella di leggere la storia di un’altra persona, delle sue sofferenze forse è proprio quello di leggere la storia di un altro. Non è mai un’autobiografia ciò che leggiamo, sempre per rimanere sulla questione alterità. :p

  15. eppure quell’alterità a volte riesce a colmare parte dei nostri vuoti,proprio per la sua natura così diversa dalla nostra.

  16. rossella ha detto:

    Quante verità in questo bellissimo scritto e quanti problemi, incomprensioni potrebbero essere evitati se non fosse impresa così ardua interagire, soprattutto con chi amiamo. Purtroppo ciascuno ha un’indole, a volte uno spiccato individualismo difficile da sbaragliare. Molto piaciuto per la tematica e per lo stile. Complimenti

  17. marielladani ha detto:

    Posso chiedere se c’è un motivo per cui il mio commento di ieri non è stato pubblicato?

    grazie!

  18. TADS ha detto:

    l’alterità struttura il rapporto, sempre che lo si viva come linee che si incrociano e non come parallele

    TADS

  19. Graziella ha detto:

    Mentre resta il ricordo dei suoi occhi che ci accompagna per sempre…Il pieno della sua bellezza, il vuoto del suo rifiuto della felicità. Il pieno di piccoli presenti incantesimi, il vuoto del gelido rifiuto. Il pieno del Noi, il vuoto degli altri che contano di più. Il pieno della paura, il vuoto dell’AMORE.

    • Alessandra ha detto:

      “Il vuoto che ci portiamo dentro è sempre lì. Presente e tangibile. Anche quando facciamo finta di niente. Anche quando ci riempiamo di tante cose pur di non sentirlo”.

      • Graziella ha detto:

        In questa canzone…musica, volti, tempo, spazio, ricordi…il vuoto – il pieno, la vita – LA NOSTRA! La persona che ci ama non riempie il vuoto, ci accompagna oltre noi stesse per guardarlo quel vuoto. E, insieme, farne Amore. Insieme…
        “Averti addosso – si, come una camicia come un cappotto
        come una tasca piena come un bottone – come una foglia morta come un rimpianto.
        Averti addosso – come le mie mani, come un colore,
        come la mia voce, la mia stanchezza – come una gioia nuova, come un regalo.
        E se il mio cuore vuole essere una bocca che ti cerca e che ti inghiotte
        così mi porto dentro la tua vita – questa canzone mai finita.”

      • Graziella ha detto:

        Niente più.

  20. rosenuovomondo ha detto:

    Nessuno può riempire i nostri spazi vuoti. Ci sono posti dentro di noi in cui non può raggiungerci nessuno e forse è giusto così. Bisogna gustare fino in fondo quegli attimo, bada bene, attimi, in cui ci sente davvero una persona sola. Più spesso esiste la distanza di due persone che si amano ma rimangono ..due

  21. stefano ha detto:

    cosa le fa pensare che i fogli di carta stropicciati siano fragili 😛 ? io avrei detto fragili come noi di fronte ad un foglio di carta stropicciato 😛 ^^

  22. Gaia ha detto:

    Così poco e già ti adoro. Riesci a concretizzare con le parole il vuoto che ora, purtroppo, percepisco dentro e che vorrei cercare di colmare, non con oggetti, non con persone, non con denaro né posti di lavoro e voti stupefacenti, ma, come tu stessa dici, con quelle piccole gioie magari nel vedere il sorgere del sole o una bambina ridere..
    Vorrei solo che la gente la smettesse di essere arrabbiata perché ho perso l’appetito, dimagrendo non curandomene, in quanto è come se fosse arrabbiata per il fatto che mi sono fatta scivolare tra le dita il senso della vita, e la gioia che essa può arrecare.. piuttosto la imploro di raccogliermi e riaprire quel foglio stropicciato, leggerlo profondamente e riportarlo alla luce..

  23. agrimonia71 ha detto:

    Il vuoto dentro, a volte nonostante l’Altro è davvero incolmabile

  24. pucci ha detto:

    Stefano mi sento in sintonia con te, dalle cose chje scrivi traspare una leggerezza, una voglia di vivere, comunichi positivita’, condividi?

  25. Graziella ha detto:

    “…dimmi almeno se è una prova per vedere…quanto vive una persona che non vuol morire…dimmi almeno se – dimmi almeno.”

  26. Graziella Lupo ha detto:

    Mi impressiona ancora la rigida resistenza al cambiamento. Dopo 7 anni, tutto immutato! Le stesse parole, gli stessi giochini, fortunatamente altre vittime. TU SAPEVI e SAI TUTTO!!! Salta l’abisso, abita il TUO VUOTO. Soffri piangi urla per te, per quello che sei, per quello che volevi essere…Ancora più perverso e pericoloso, nonostante TUTTO e con il tempo, camuffarsi con camaleontico agire dietro un inconsistente vittimismo.
    Abbi il coraggio del movimento, del rischio, del morire a ciò che non sei PER ESISTERE LIBERA_MENTE!!! Era questo il Naufragio! Grandezze che non potevamo sostenere insieme! Ancora il TI AMO e poi l’orrore contestuale!!! La clandestinità e la consueta orribile manipolazione.
    Auspico il radicale oblio. Finalmente reciproco e in ogni dove!

  27. SeiLaMiaConcretezza ha detto:

    Ci sono pensieri sottili che fanno tremare
    resistono ai moti del tempo ai nodi di mare
    Ci sono principi inviolabili che fanno paura
    diventano grandi sprigionano forze della natura
    io lo so dove sei – io lo so dove sei
    basterebbe allungare una mano – toccarti come vorrei
    io lo so dove sei – io lo so dove sei
    e potrei attraversare quel buio – forarlo con questi occhi miei
    E ho imparato che le grandi distanze – si misurano in luce
    mentre il viaggio che fai più lontano a te stesso conduce
    Che se vuoi sollevarti dal resto non serve volare
    È calore che scambi e non freddo quel brivido in te
    Io lo so dove sei – Io lo so dove sei
    Basterebbe portarti per mano – Trovarti come vorrei
    Io lo so che ci sei – Io lo so che ci sei
    E se mi sporgessi di poco – Certo ti sentirei
    Ti raggiungerei – Ti incontrerei
    E ancora ancora Farei
    Raro ed insostituibile il minuto che riempio
    Costruito con le sole regole che l’amore dà
    Di quel che sappiamo rimane il più fervido esempio
    Come il sale sul fondo asciugato della verità
    Io lo so dove sei – Io lo so dove sei
    E potrei attraversare quel buio – Dissolverlo con gli occhi miei
    Ci sono pensieri sommersi – Che sanno aspettare
    Resistono ai moti del tempo – Ai nodi di mare
    Arrivano qui così chiari da farci confusi
    Basterebbe seguirli per non risvegliarci delusi
    Mariella Nava

    • Alessandra ha detto:

      joe barbieri accompagna il mio breve viaggio verso il mare. Sole infuocato, il verde intenso degli alberi, dei rovi, dei vigneti, il canto delle cicale, case sparse qua e la’, il colore dorato delle balle di fieno. La magia e l’infinito dell’azzurro mi attende e così mi lascio andare in pensieri che accarezzano il mio cuore . . . e tu ci sei!

  28. SeiLaMiaConcretezza ha detto:

    Rapita
    nello specchio dei tuoi occhi
    respiro
    il tuo respiro.
    E vivo […]

    (Saffo – frammenti)

    Qual è la concretezza, fuori dei corpi?
    Qual è l’esserci, nella separazione?
    I tuoi occhi, il tuo respiro…il tuo cuore. Non ci sei.
    Resta la magia e l’azzurro attorno e dentro di nuovi viaggi e sconosciute meraviglie, ma…
    TU NON CI SEI.

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