La paura resta. Sempre. Come quella frattura che ci si porta dentro. Perché non si tratta di passare da un “prima” in cui tutto va male a un “dopo” in cui tutto è perfetto. Non si tratta di tornare indietro e cambiare la propria storia. Si tratta solo di far la pace con quello che è accaduto, quello che si è perso, quello che non è mai avuto…
E poi capire che la vita è difficile per tutti. Perché nessuno ha mai quello che vuole. Perché nonostante le apparenze siamo tutti fragili e insicuri. Anche chi ti guarda dall’alto in basso con un sorriso ironico, come se non capisse che anche lui è vulnerabile. E che ostentare l’indifferenza è solo un altro modo di proteggersi…
L’altro giorno qualcuno mi ha detto che si vede che ho dei problemi. Che sono fragile. Anche fisicamente. L’altro giorno le lacrime mi hanno appannato gli occhi. Perché anche lui non ha capito nulla. Perché anche lui si fida troppo delle apparenze. Perché anche lui non capisce che sono proprio questi problemi che fanno di me quella che sono…
La paura c’è. Sempre. Perché quando si attraversa la bufera il rischio di essere sommersi non sparisce mai. Ma in fondo va bene così. Anche la paura fa parte del mio essere. Anche lei mi permette di capire tante cose. E poi che senso avrebbe una vita senza paura? Come potrei lasciarmi attraversare dalle emozioni se non avessi paura di esserne travolta?
L’altro giorno ho capito che lui non è diverso dagli altri. Che anche lui mi giudica senza capire. Che anche lui non ama quelle zone d’ombra che mi porto dentro e che mi accompagneranno per tutta la vita…
L’altro giorno mi sono allontanata triste. Poi, ho fatto la pace con me stessa. E allora va bene così. Anche se paura talvolta sfiora i miei occhi.
Resto con la fragilità di cui sono impastata. Resto così… Forse un po’ più sola. Forse un po’ delusa. Forse semplicemente meno idealista…
Ma l’amore è anche questo… attimi di incomprensione che si dilatano… attimi di gioia che si perdono… attimi di vita che se ne vanno via per sempre…
Momenti d’incomprensione….e momenti di gioia. La normale situazione nei rapporti d’amore. Tutto dipende da come si superano.
Cara Michela, niente è più vero di ciò che hai detto. La cosa più difficile è riconoscere ma soprattutto tollerare i propri limiti. Limiti e fragilità che abbiamo tutti. La tua forza è proprio questa!!!! Riuscire a tollerare le tue fragilità riuscendo ad esprimere così bene ciò che proviamo tutti e in cui ciascuno si può ritrovare . Asciugati le lacrime e sii fiera di te stessa!!! Ti abbraccio forte. ❤
nel condividere su fb questo articolo ho cercato di trovare una frase da evidenziare,ma non ci sono riuscita: sono tutte, ma proprio tutte, così vere per me….Ho da poco finito di leggere “Volevo essere una farfalla”…ci sono dentro io, anche se non ho sofferto di anoressia…c’è dentro la mia vita, la mia storia, le mie paure, le mie fisse…Grazie, Michela, per avermi aiutato a leggermi dentro.
Si può leggere qualcosa scritto da un’altra persona e sentirlo come se fosse tuo? Grazie….
La paura resta sempre…ma ci permette di avere coraggio per affrontarla, e poi andare avanti con passione nelle strade che la vita ci dipana! Un abbraccio Clara Schilirò
adoro questa donna…leggo le sue parole e sento la mia paura, qui adesso, anche se nessuno immagina quanta ne ho provata e quanta ne rimane ancora..solo ho imparato a mostrare una forza che non ho! Un grandissimo abbraccio…
comunque siamo tutti e tutte funamboli su questo filo in equilibrio e si chiama vita…
Carissima Michela,
fa molto male rendersi conto di non essere capite. Sopratutto quando si è investito molto su un rapporto di amicizia o altro. Perchè tutti abbiamo bisogno di specchiarci nell’altro, nel senso di avere un rimando, risposte ai nostri bisogni. Spt abbiamo bisogno di essere amati PER QUELLO CHE SIAMO. Quindi, forse sarai meno idealista, un pò più sola e delusa come hai scritto, mi sono sentita così anche io in tante occasioni, quando credevo in una cosa speciale e non lo era, quando ho creduto che quella cosa potesse “salvarmi” e poi invece è crollato tutto..prima di capire che non c’è niente che ti salva e niente da cui salvarsi..e anche quando l’hai capito non basta perchè la ragione viene soverchiata dalle emozioni e allora sei sempre da capo..nemmeno la ragione ti salva. E la paura..quella è una presenza costante nella mia vita. Parte di me. Parte di noi, in quanto uomini. In questo NON sei, SOLA. Forza, Michela, per me sei forte, proprio nel momento in cui accetti di essere fragile.
Sono pienamente in accordo con te…la forza consiste nell’accettare la propria fragilità; purtroppo, come spiega in maniera egregia Michela nel suo libro, nella nostra società dove vige la regola del nascondere la fragilità, perchè è sinonimo di debolezza e soprattutto di fallimento, chi si fa forte delle sue fragilità viene esposto ad attacchi continui…
mi fa sorridere il contrasto tra una fragilita’ fisica apparente e l’inesauribile energia da piccolo vulcano che ci sta sotto e che si avverte tutta quanto ti si ascolta o legge…….la sensazione che dai e’ di una luce che risplende – anche per altri, anche per me- proprio perche’ ha abbracciato la sua ombra
Grazie, Michela, por esta reflexión… me he sentido tan identificada que las lágrimas me han bañado los ojos…
per me se la donna più bella del mondo ^^ tengo una tua foto sul comodino. è vero la paura c’è sempre, come anche il dolore e la paura del dolore. l’importante è relegarli in un angolino a giocare coi loro giocattoli mentre noi lavoriamo. e non lasciare che facciano di noi i loro giocattoli
Continuo ad avere paura anche io. Paura di ricaderci…
http://www.disordinialimentari.wordpress.com
Come si fa a commentare un’articolo di questa intensità, di questa forza e come leggersi dentro.
Non è necessario che lui ami le tue zone d’ombra …basta che le accetti come presenti e ti sostenga nei momenti di fragilità
un sorriso
Sei una “sopravvissuta” che non può essere capita da tutti. Le tue stesse ferite sono le cicatrici che ti tengono unita… Possederle è una forza di carattere… di chi ha saputo andare avanti dopo un naufragio scoprendo in sé risorse che altri non avranno mai la necessità di scoprire. Ma vorresti rimanere nel limbo dell’incoscienza proprio tu? Così profonda e viscerale? No… andresti a cercare ciò che oltre al dolore ti porterebbe in dono la consapevolezza… e il sapere 🙂
Nel quotidiano gli attimi di incertezza, i momenti di smarrimento, le incomprensioni piccole o grandi ci sono sempre e ci saranno sempre. Si deve prenderne atto, valutarle e superarle, perché se c’è vero amore, da entrambe le parti, questi momenti di sbandamento si vincono. Il problema nasce quando c’è diffidenza, la paura di rimanere incastrati o la sensazione che l’afflato d’amore si sta affievolendo. Però si deve avere il coraggio di analizzare le situazioni e prendere le decisioni coerenti.
Paura…paure..quante e troppe!
Ora ho soprattutto paura di quel che sarà…ho tanto dolore dentro che mi lacera il cuore fin nel profondo..e questo non farà altro che aumentare le mie paure….
Perche? lo chiedo a te P. perché?
“…attimi di vita che se ne vanno via per sempre…”. Come sai, Michela, ho i miei dubbi su quel “per sempre”. Vediamo: dove vanno a finire quegli attimi? Nel “nulla eterno” foscoliano? Nell’inconscio freudiano? Nella montaliana “cenere degli astri” ? Intendo dire: se da qualche parte sono venuti verso qualche altra parte dovranno pur andare. O se ne tornano come idee platoniche nel loro
iperuranio? Ti dirò che se certi attimi alieni anche si perdessero, non piangerei. Ma temo che non si perdano mai neppure quelli, e che possano tornare da un momento (da un attimo) all’altro! E questo mi fa paura!
Un caro saluto.
Fulvio
che strana la vita, Michela.. sentirsi dire sempre ” devi essere forte ” e poi ” tanto tu sei una donna forte “.. e quando essere forti ci scava dentro e ci divora e si è comunque capaci di andare avanti – soltanto con il viso più scarno o gli occhi che a volte si oscurano – d’un tratto essere considerate fragili ( se si è fortunate ).. . o malate… …hai ragione, la paura resta.. ma resta anche il tuo essere, per questo, speciale.
ti abbraccio
Cinzia
La tua e’ sensibilita’.Solo questo.Poi la paura e’ un sentimento che abbiamo tutti,anche l’omone grasso e alto che conosco io.La paura rende unici,l’importante e’ non renderla protagonista e unica delle cose nostre personali,dei nostri pregi.Ci accompagna e ci seguira’ sempre,e chi la vorra’ capire e comprendere sara’ dei nostri.Ciao.
La consapevolezza crea paura. L’accettazione e’ la nostra unica possibilita’ di vivere meno spaventati. Le auguro di sentirsi sempre come appare quando ci parla, forte e tenace e pronta a superare anche questi momenti di stanchezza e di dubbio.
no, meno idealista non posso accettarlo. la tua sensibilità è la tua forza.
“Ma chi è della mia specie, non sfugge a una tale ora: l’ora che gli dice: Soltanto adesso ti incammini per il tuo sentiero della grandezza! Vetta e abisso – è ora saldato in unità!” F. Nietzsche, Il viandante
“La paura resta. Sempre.”- lecito e inconfutabile il sempre della paura.
“Come quella frattura che ci si porta dentro.”
“Ma il risvegliato e sapiente dice: corpo io sono in tutto e per tutto, e null’altro; e anima non è altro che una parola per indicare qualcosa del corpo.” F. Nietzsche, Dei dispregiatori del corpo.
“Non si tratta di tornare indietro e cambiare la propria storia. Si tratta solo di far la pace con quello che è accaduto, quello che si è perso, quello che non è mai avuto…” La pace, illusione breve, si contrappone al sempre, e cede il posto alle lacrime: “di collera e di nostalgia, piangeva amaramente Zarathustra.”
Comme je te comprends. Je suis né avec la peur et avec l’angoisse…et à 47 ans ils ne m’ont jamais quitté et je ne me suis jamais habitué. Sans cette peur je n’aurai jamais essayé de me comprendre. Je me comprends mieux mais la peur demeure. Je sais aujourd’hui que je peux vivre avec sans m’écrouler.
Paura di vivere cio che siamo nel pieno riconoscimento di cosa siamo. Ma siamo tante forme e tutto cambia cosi rapidamente …resta difficile tenere prendere un liquido. Come il mercurio del vecchio termometro quando cade a terra e impossibile prenderlo, si adatta alle nostre pressioni e sguscia via. L altro e altro e gli unici che possiamo prenderci cura della nostra ferita siamo forse noi. Noi che diamo indicazioni a noi stessi e agli altri su di cosa abbiamo bisogno per calmare quell istante. Ci sono momenti in cui la nostra compagnia si fa difficile e allora con calma cerchi di stare per ne sai che da un piccolo gesto andare a prendere in gelato l oceano burrascoso si calma, sfogli una pagina di un libro e voli via leggero. Tutto muta rapidamente siamo in continua crescita e decrescita forse imparare a convivere con questo cambiamento ritirandosi in se con i propri vizi ci aiuta a ritrovare un tempo e uno spazio dove e possibile stare. Buon viaggio e che sia di mille colori e mille forme cercando di non scordare tutto cio che siamo e siamo stati con l incongruità del domani vista come uno scenario aperto al nuovo e alla scoperta. Buongiorno!
Solo chi e’ incosciente non ha paura…. L’aspetto fisico e’ solo la superficie di un mondo profondissimo, chi non va oltre si preclude di vivere le emozioni…compresa la paura. Rimani come sei….. Grazie Michela, nelle tue parole leggo sempre i miei pensieri in chiaro!
imparare ad accettarci con tutte le nostre debolezze è un primo passo per avere meno paura…per vivere in modo pieno…per non perdere di vista l’amore per noi stessi anche quando abbiamo di fronte qualcuno che non ci approva…per rinascere da una vita che ci andava stretta…grazie!!!
Michela ! Cucciola !! ❤
A me invece hanno detto esattamente il contrario: ” Che donna forte sei…non ti lasci scalfire da niente, sei solida come una roccia…” Anche il mio aspetto fisico mi rappresenta così, stabile, equilibrata, determinata. E invece io sono fragile, come tutti gli esseri umani, ho mille paure ed incertezze, sono sempre attraversata dalle tempeste di cui parli: esse costituiscono la mia forza…ho imparato da tempo a fare i conti con le mie debolezze, ad accettarle, a comprendere che grazie ad esse sono quella che sono, come dici tu…Pratico lo yoga da anni e l’asana che meglio rappresenta questo mio stato interiore è l’albero: con le radici profondamente abbracciate alla terra e fusto, rami e foglie che si piegano, per non spezzarsi…eppure, a parte rari momenti di calma, in cui posso godere di uno stato interiore di impertubabilità, sono sempre a combattere contro il vento…devo imparare ad “assecondarlo”…
Forse dobbiamo, di tanto in tanto, accettare di avere bisogno di arrenderci per qualche momento…
Una mia psichiatra una volta ha detto che tu non hai mai superato quel vuoto, l’hai solo circoscritto, l’hai reso praticabile. Ha detto che non hai risolto niente. Non ci credo.
Tu cadi, come tutti. Ma sai rialzarti e ritrovare il senso delle cose. Questo basta.
Ti ho vista a Rep2012. Puoi dare tanto al mondo, solo non dimenticarti di pensare a cosa vuoi tu, a cosa ti rende felice, a cosa ti aiuta a combattere l’irrigidimento e la fragilità della paura.
Abbracci.
la nostra vita è fatta di paure , le più svariate … la più importante .. quella del vivere ..
tu sai meglio di me quanto ci aiuti la filosofia in tal senso
Quasi sempre leggendo i tuoi post, vedo i miei pensieri tramutarsi in parole.
Grazie
La svolta è nell’allontanarsi con la tristezza e subito dopo ritrovare la pace con se stessi, ritrovare quel “nocciolo duro” su cui possiamo sempre contare. Grazie Michela!
Capita spesso anche a me di sentirmi dire queste cose, di ritrovarmi un’etichetta stampata in fronte. Io invece pensavo proprio che vorrei tanto essere forte come te, pensavo che non so se avrei avuto il coraggio di raccontare la mia storia come hai fatto tu.
I tuoi scritti sono sempre stimolanti e di grande aiuto all’interno della nostra esperienza di vita,della nostra quotidianità! Credo che tu sia una delle poche,se non l’unica a rendere socialmente e umanamente utili i tuoi studi e la tua profonda sensibilità! Grazie Michela!
a me pare che si viva la vita in una sorta di finzione. forse solo il suicidio, oggi, ci restituisce un momento di autenticità. ma al di là di questo, credo potrebbe piacerle questa poesia di Mallarmè:
La carne è triste, ahimè ! E ho letto tutti i libri.
Fuggire! laggiù fuggire! Sento che gli uccelli sono ebbri
Di essere tra l’oscura schiuma ed i cieli!
Niente, né gli antichi giardini riflessi dagli occhi
Tratterà questo cuore che nel mare si immerge
O notti! né la luce deserta della mia lampada
Sul foglio vuoto che il candore difende,
E né la giovane donna che allatta il suo bambino.
Partirò! Vascello che fai dondolare l’alberatura
Leva l’ancora verso un luogo esotico!
Una Noia, delusa da speranze crudeli,
Crede ancora all’addio supremo dei fazzoletti!
E, forse, gli alberi, che attirano i temporali
Sono quelli che un vento inclina sui naufraghi
Persi, senza alberi, senza alberi, né piccole isole verdi
Ma ascolta, o cuore mio, il canto dei marinai!
Non posso permettermi d’avere paura. Ci sono tanti motivi per averla, ma vivere nell’ansia continua di quello che può accadere o che inevitabilmente accadrà è un’alienazione che allontano da me. Un modo di piangersi addosso che non mi appartiene. Parlare della paura non fa che alimentarla.
Pingback: Ho sempre paura… | Voglio essere una farfalla
Mi sono imbattuta nel suo blog mentre raccoglievo notizie su di lei.
Mi ha colpita e mi ha stravolta inaspettatamente: ci sono i miei pensieri, c’è una scrittura intima, emotiva simile alla mia.
Accanto a questo post metterei il mio (http://giaqui.blogspot.it/2012/12/woman.html), scritto dopo che il mio uomo era stato duro di fronte all’ennesimo mio momento di fragilità.
Grazie per questo spazio…
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doing a little research on this. And he actually bought me
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lol. So allow me to reword this…. Thank YOU for the meal!!
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La paura è parte integrante dell’essere umano, la forza risiede proprio nel coraggio di affrontare le proprie paure. Solo così possiamo andare oltre e vivere pienamente, del resto se possiedi la consapevolezza dei limiti imposti all’uomo, risulta più facile affrontare ogni paura. Quando sai che comunque perderai la guerra, puoi osare molto di più nelle battaglie quotidiane…
Chi ti ha sottolineato le tue fragilità quasi facendoti sentire in colpa si è comportato in maniera tremendamente stupida. Non c’è nulla di male nell’essere fragili. E’ la nostra natura di esseri umani. E forse non si è nemmeno soli. Un abbraccio Michela….
Non ho nessun tipo di sicurezza, né materiale, né affettiva avendo perduto pochi mesi fa la persona cui ero legata da 44 anni. Vivo e vivrò questo lutto per sempre. Sono avanti negli anni e non desidero più nulla. La vita non si rifà. Per fortuna ho alcuni amici che mi conoscono bene e con i quali condivido la mia vita. Mi salva l’attenzione e l’interesse per la vita di chi mi circonda. Molti hanno gravi problemi di ogni genere. Si confidano e io partecipo come mi riesce. La paura esiste naturalmente, ma il sopravvivere ci porta a guardare oltre e a reagire sempre.