Quando anche le donne cadono nella trappola del paternalismo…

La protezione delle vittime è uno dei principi cardine di ogni Democrazia. Ecco perché, di fronte alla piaga contemporanea delle violenze contro le donne, è compito dello Stato adottare tutte le misure necessarie per contrastare il fenomeno, punendo i colpevoli, proteggendo le vittime, e prevenendo il dilagare della violenza. Ma si può confondere la necessaria protezione di chi subisce stalking e violenza con il morboso paternalismo di chi, in nome della protezione, pretende difendere le donne anche da loro stesse?

È questo il cuore del dibattito che la settimana scorsa ha agitato le coscienze in Parlamento quando si è trattato di discutere dell’irrevocabilità della querela. Questa misura, difesa ad oltranza dal Governo, prevede l’impossibilità di ritirare la querela nel caso di “stalking aggravato” e la necessità, in tutti gli altri casi, di ritirarla solo di fronte ad un giudice. Le donne infatti, secondo questa visione, avrebbero troppo spesso tendenza a lasciarsi influenzare da chi le minaccia o consiglia di ritirare la querela. Ecco perché le si dovrebbe “proteggere da se stesse e dalla loro fragilità”, come ha argomentato in Aula la Presidente Ferranti. Di fronte all’urgenza del problema, meglio vale una buona dose di paternalismo che illudersi che l’educazione e la cultura possano pian piano permettere alle donne di autodeterminarsi.

Peccato che nel frattempo la quasi totalità delle associazioni che seguono le donne vittime della violenza abbiano manifestato grande preoccupazione di fronte a questo tipo di misure, argomentando che l’irrevocabilità dissuaderebbe automaticamente le donne a sporgere querela, e quindi le spingerebbe a sopportare in silenzio stalking e maltrattamento. Peccato che il problema della violenza di genere non sia solo un fenomeno urgente, ma anche e soprattutto un problema strutturale dell’epoca contemporanea. Peccato, last but not least, che per proteggere le donne dalla violenza sia necessario affrontare di petto il problema delle relazioni interpersonali, promuovendo non solo la cultura del rispetto, ma anche le idee di autonomia e di autodeterminazione individuale.

Fino a quando una donna crescerà convinta che il proprio valore dipende dallo sguardo che gli uomini portano su di lei o dai giudizi che piovono sul proprio comportamento, non saprà che la dipendenza che la lega a un uomo è la dipendenza che ci lega tutti ai nostri simili, e che dipendere non vuol dire assoggettarsi, e che l’assoggettamento rende schiavi. Ogni essere umano aspira infatti alla libertà e all’autonomia. Ma chi non ha mai conosciuto la libertà, come ci insegna Etienne de la Boétie, come fa a capire che la propria condizione di schiavitù non è il frutto della necessità o della natura ma solo quello della dominazione violenta e ingiustificata altrui? Chi viene considerato incapace di difendersi da solo, e quindi bisognoso che lo Stato ne gestisca l’autonomia, come potrà mai imparare a liberarsi dall’assoggettamento?

Il dibattito cui si è assistito in Aula venerdì scorso è stato uno scontro tra due visioni alternative dell’essere umano: quella che predilige il paternalismo e l’infantilizzazione delle vittime, e quella che, in nome dell’autonomia, riconosce alle donne maltrattate lo statuto di vittime, ma crede anche che il solo modo per liberarle dalla paura e dalla violenza sia quello di credere nella loro capacità di autodeterminarsi. Peccato che poi, al momento del voto, il dibattito sia stato soffocato dalla triste logica della Realpolitik e che, per non mettere il Governo in minoranza, tante persone si siano piegate alla logica del paternalismo…

(Testo pubblicato su Rsera martedì 8 ottobre #parlaconlei)

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19 risposte a Quando anche le donne cadono nella trappola del paternalismo…

  1. Stefano Mino ha detto:

    agnosticismo
    vangelo o non vangelo, bibbia o non bibbia, dio comunque esiste, che ti piaccia, non ti piaccia, non ti dispiaccia, ti dispiaccia o meno
    agnosticism
    gospel or not, bible or not, god does exist, whether you like it, you do not like it, you do not mind, do you mind or not
    ma l’emiliana è la moglie dell’emiliano?
    but the Emilian woman/region of the Emiliano/emilian man is the wife?
    ogni sera 20 gocce di sordi-d/n-o L
    20 drops every night of sordi-d/n-…ol
    Clopenthixol (Sordinol), also known as clopentixol, is a typical antipsychotic drug of the thioxanthene class. It was introduced by Lundbeck in 1961
    (sordido sordid) stupido (stupid) hotel. vasco rossi

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  3. valeria ha detto:

    sono una donna, una mamma di un bambino di 3 anni che non riesce a separarsi dopo aver dolorosamente ammesso che i sentimenti per il marito sono cambiati. vivo in prima persona questo assoggettamento. non ci si può dimenticare delle donne, vanno ascoltate e tutelate non solo protette. L’uomo rimane fisicamente e socialmente superiore. le donne hanno stipendi infeiori a parità di capacità, intelligenza, studi e esperienze. ma in più le donne fisicamente e psicologicamente si portano dentro le nascite e le famiglie. e così una donna naturalmente più sentimentale e sensibile rimane imprigionata nell’angoscia e paralizzata nell’azione. sempre e comumque in colpa con la sua lettera scarlatta. forse non ho centrato l’argomento e mi scuso. nel caos rimarrà un commento nel vuoto.

    • eliaddis ha detto:

      Il segno chiaro del fatto che tu SEI GIA’ una donna libera sta nel fatto che riesci a scrivere cose come queste. Anche io mi sopporto serenamente il padre delle mie figlie, per il cui maschilismo nascosto nelle parole ma ben palese negli atti ho disprezzo. E’ comunque l’unico padre che le figlie avranno, è un buon padre, loro gli vogliono bene, io lo vedo non peggiore di molti altri anche se peggiore di non pochi, separandomi diventeremmo tutti più poveri e le figlie non potrebbero permettersi una serie di cose anche educative che ora possono permettersi. Ma la libertà è prima di tutto un atteggiamento interiore. Tranquilla, trovati una cose da fare utile con altre donne, passi avanti ne abbiamo fatti, ne faremo ancora, siamo diverse dagli uomini ma abbiamo gli stessi diritti e piano poiano ce li stiamo conquistando.

    • Emanuela ha detto:

      SO cosa vuol dire tutto ciò che hai scritto. Io ho lottato contro mio padre autentico stalker e due fidanzati anche peggiori di lui. Mi sono salvata e non permetto a nessuno + di sottomettermi. In Italia purtroppo il maschilismo è molto imperante causa cultura cattolica. Se potrai pensa a te non “ucciderti dentro”, coraggio cara amica!!!

  4. fulvio montanari ha detto:

    Forse è un eufemismo dire che è “uno scontro tra due visioni”, forse è importante anche non vincere con le proprie visioni ma affermarle pubblicamente.
    Le sue visioni io le ascolto.

  5. Stefano Mino ha detto:

    (vonnegut)
    una vite senza fine può dvenrare una molla
    a worm gear can become a spring
    (eating dates of the caledars and springs of the bed)
    (aspetta primavera bandini, john fante)

    l giro di vite (The Turn of the Screw) è un racconto scritto da Henry James.
    The Turn of the Screw, originally published in 1898, is a ghost story novella written by Henry James.

  6. piera cardellicchio ha detto:

    voglio pensare che l’irrevocabilità della querela sia un provvedimento positivo,voglio essere pragmatica e pensare che sia meglio così visto che di solito le querele vengono ritirate sotto minaccia.quando non saremo più deboli e inferiori non ci sarà bisogno di alcuna querela, per ora deve andare così.

  7. Stefano Mino ha detto:

    “Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.”
    l’italia è una repubblica o un ordine indipendente e sovrano?
    “The State and the Catholic Church are, each in its own order, independent and sovereign.”
    Italy is a republic or an order independent and sovereign?

  8. Pingback: Il femminicidio usato come pretesto per reprimere il dissenso - Eretica - Il Fatto Quotidiano

  9. Stefano Mino ha detto:

    nessuno vuole invecchiare con un cretino
    nobody wants to grow old with a jerk

  10. diegod56 ha detto:

    non comprendo perchè la tutela dovrebbe impedire la crescita «personale», le due istanze; faccio un esempio: un semaforo che ferma le auto permette di attraversare la strada, ma questo non impedisce che un pedone sia prudente e stia attento nell’attraversare; la contraddizione fra le due istanza non la vedo, sono complementari

  11. Stefano Mino ha detto:

    alle prossime elezioni presidente Francesco I
    the next election Francesco I for president

  12. Stefano Mino ha detto:

    se ti guardo in un orecchio vedo dall’altra parte
    if I look in one of your ear I see the other side

  13. Stefano Mino ha detto:

    è tutto da vedere se quello di cui soffre l’italia è torpore o turpitudine, o entrambi
    remains to be seen if what Italy is suffering from numbness or turpitude, or both
    non è che berlusconi non sia frocio, è che ha un culone flaccido inchiavabile
    is not that berlusconi is not fag, is that he has a fat unscrewable flaccid ass
    le italiane non è che siano fisicamente orrende, è che un matrimonio basato sull’autismo non l’aveva immaginato nemmeno leibniz
    the Italian women are not that really physically ugly, is that a marriage based on autism not even leibniz never imagined
    a forza di vedere la luce in fondo al tunnel, possiamo ormai dire di essere già definitivamente trapassati
    By dint of seeing the light at the end of the tunnel, we can now say definitively that we are already passed away

  14. Stefano Mino ha detto:

    perchè la croce di cristo di cui esistono solo frammenti che per secoli nessuno ha ritenuto importante conservare egregiamente sostituiti da falsi costruiti ad arte dovrebbe valere come testimonianza di un’epoca più di una bottiglia di brandy marchiata e orginale del 1920?
    why the cross of Christ of which there are only fragments that for centuries no one has considered it important to retain admirably replaced by fake artfully constructed should be kept as evidence of an age more than a bottle of brandy and branded original 1920?

  15. Stefano Mino ha detto:

    barboni, vengono dall’estero che non hanno niente da mangiare, e noi li manteniamo. in abito talare
    homeless, come from abroad where have nothing to eat, and we will maintain them. in clerical garb

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