Il dramma, con il principe azzurro, è sempre lo stesso: non è mai sufficientemente azzurro. Anche quando si è presentato al primo appuntamento in un azzurro immacolato. Aveva tutto. Assolutamente tutto quello che cercavamo. Soprattutto quel non-so-che di impossibile da toccare che ce lo ha reso subito prezioso. Prima di scoprire che era già sposato. Oppure irrimediabilmente scapolo. Comunque, irraggiungibile.
Ecco perché ogni principe, in fondo, è azzurro solo in apparenza. Potrebbe essere azzurro, se solo si lasciasse sfiorare in quel punto preciso di fragilità che abbiamo subodorato da lontano. Se solo si lasciasse andare all’emozione e alla gioia. Se solo decidesse di guardarci negli occhi per capire che siamo noi, e non qualcun altro, che potrà calmare quell’irrequitezza antica che conosciamo anche noi tanto bene…
Ma siccome “di se e di ma son piene le fosse”, allora il principe non è azzurro manco per niente. Anche se non vogliamo ammetterlo. E continuiamo a prenderci in giro da soli.
Fino a confondere il “non-possesso” con il desiderio. E dimenticarsi che si può amare veramente solo chi è già lì, già presente, nonostante tutte le imperfezioni e le mancanze.
quant’è attuale questo post… quanti stalker e massacratori di donne non la vedono che così, giustificandosi con la delusione di una fiaba che non poteva finir male… maledetta idealizzazione, dimmi dove nasci che la facciamo finita…
c’è uno splendido film di derek jarman, su wittengstein, ‘wittengstein’ appunto, che finisce così: c’era un ragazzo molto intelligente, che voleva costruire un mondo dove non ci fossero attrito e frizioni. visto che era un ragazzo molto intelligente, ci riuscì. era un mondo di ghiaccio. ma non appena volle mettervi un piede sopra per entrarvi, scivolò e cadde.
e tutti i principi azzurri anche quelli che non volevano essere principi azzurri,quelli del movimento dell 77 ,i nuovi compagni,i nuovi padri,i nuovi uomini,i nuovi politici,sono rimasti principi azzzzurrrissimi anzi i nostri nuovi barbablu,,sic
Voler vedere l’azzurro non è male, cercare di capire che l’altro è anche altro da la possibilita di godere anche di altri colori. Ma la nostra storia e sempre quella che ci mette nei guai…le aspettative di qualcuno che ci salvi…provare a vivere quell’azzurro con la volonta di stare e di godere anche delle altre sfumature. La partita è sempre aperta, assieme si puo provare a cambiare “gioco” lavorando sulla penombra.
il principe azzurro non esiste,esistono uomini reali e uomini che recitano bene la parte del principe azzurro senza esserlo.
vale anche per le principesse rosa, o giù di lì, più o meno. chiaro, o no.
mbe c’ na bella differenza
Mi ricorda qualcosa. Che casino.
vale per principi e principesse, sono d’accordo con Davide!
e credo anch’io che si possa amare solo chi è già ‘qui’, presente. tutto il resto è solo mente…che ci mente.
ies
«se solo si lasciasse sfiorare in quel punto preciso di fragilità che abbiamo subodorato da lontano. Se solo si lasciasse andare all’emozione e alla gioia. Se solo decidesse di guardarci negli occhi per capire che siamo noi, e non qualcun altro, che potrà calmare quell’irrequitezza antica che conosciamo anche noi tanto bene…»
Eppure questi “se” non sono così improbabili. Non per chi ha imparato ad amarsi anche nei propri punti di fragilità e forse proprio per questo sa abbandonerai alla gioia e alle emozioni. Non approfitta delle fragilità proprie e, di conseguenza, nemmeno di quelle altrui. Ama davvero, evangelicamente, cioè umanamente il prossimo come se stesso. Cominciando da sé, che non è misura di egoismo; o se lo é, lo è in modo “sano”. Quello di chi, proprio perché sta bene con se stesso (e anche con il proprio punto di fragilità), davvero può amare. E lasciare calmare la propria irrequietezza da quella donna, guardata negli occhi e riconosciuta. Si può allora essere “azzurri”. Il colore del desiderio.
Grazie per la conclusione, hai perfettamente ragione, si può amare solo chi è lì, magari non è il principe azzurro ma ci ama anche con la vestaglia con le macchie di caffè e le ciabatte con a forma di orsetto.
Mah… nemmeno da ragazza pensavo al principe azzurro. Sono sempre stata piuttosto pratica e ho sempre cercato non l’uomo perfetto ma un compagno, un amico, un Uomo che mi sarebbe stato accanto nella vita.
Poi col marito nella vita reale ci sono stati momenti alterni ma comunque resta il mio amico, il mio Uomo.
Quello che voglio dire è che comenoi non siamo principesse perfette nemmeno l’uomo che ci sta accanto sarà un Principe. Ci prova… coem noi…
la sto imparando adesso. questa cosa del punto di fragilità. questa ricerca della mancanza. solo adesso che la mia, di mancanza, è esposta e a me visibile. ora che ci faccio i conti, con il mio non-tutta. e lo amo quest’esser donna contro cui ho lottato per 30 anni.
…E pensare che il desiderio stesso, come insegna Lacan, è proprio “manque-à-être”… quindi insolubile insoddisfazione…
mi e’ piaciuto tantissimo leggere il post e anche i commenti ..cosi sinceri e veri ..
esistono solo rospi, che se li baci restano rospi. e se li baci vuol dire che sei una rana anche tu.
il Principe Azzurro è una specie di figura leggendaria, inventata dalle nonne e simili per preparare le nipoti all’incontro con l’uomo. però non esiste, esistono solo uomini di cui ci si può innamorare, ma non sono principi azzurri, naturalmente. è poi anche vero che spesso cerchiamo il mitico principe senza accorgerci che l’amore è lì a portata di mano…non succede sempre, ma qualche volta, si…
sembrava azzurro invece era…
Il reale problema è che le donne non cercano il principe azzurro ma un mix tra effetti speciali e normalità più banale. Detto in altre parole. Lo vogliamo specialissimo, unico nel suo genere per farci sognare ma nel contempo si deve comportare come una persona banale. E si continua a correre dietro a persone impossibili che proprio per questo motivo vi fanno soffrire.
le donne nei film e nei romanzi sono sempre donne con le palle, che fanno della propria sessualità e della propria vita ciò che vogliono. possibile che una donna che viene picchiata, non si renda conto di fronte a questo modello di indipendenza che deve prendere in mano anche lei la propria vita?
Il principe azzurro è morto, defunto, seppellito. Non facciamo altro che ripetercelo. Ci diciamo ossessivamente che le favole che ci raccontavano da bambine ci hanno rovinato, perché il lieto fine non c’è mai o molto di rado.
Eppure, in fondo al cuore, non facciamo altro che sperare.
E quando vediamo delle dichiarazioni d’amore come questa (http://leocarine.com/2012/05/28/1124/) non possiamo fare altro che scioglierci, anche noi, Ocarine, che quotidianamente ci interroghiamo sulle differenze tra uomini e donne, soprattutto quando si incontrano online.
sembrava azzurro e invece…era una che la raccontava…pieno di false promesse…..e falsamente pieno di buone intenzioni……vi lascio immaginare come si è rivelato poi! certo, c’è di peggio e qualche pregio ce l’ha ….ma di sicuro non è un principe azzurro. Sappiamo che non esitono e molto bene , ma ….quanto vorremmo che non fosse cosi!!!
Proprio vero…
E’ arrivata troppo tardi, i principi azzurri li abbiamo finiti, pero’ rimangono questi: tendono verso il lilla e sono iridescenti, quando cadono si rialzano, si assumono le loro responsabilità e non si nascondono dietro le gonne di mamme prepotenti e invasive, ascoltano e fanno domande e comunque esprimono il loro pensiero con rispetto verso il cuore. Di questi ne abbiamo vari esemplari ma non capisco perchè tutti vogliano azzurro…
Ho ripensato a questa cosa dell’azzurro.
E se il problema stesse non nel colore, che ha una gamma di sfumature e profondità ben evocate da Mario Luzi, ma proprio nell’immagine ideale del “principe”? O della principessa, come qualcosa di etereo, intangibile, patinato, senza complessità e fragilità? Forse allora è il principe (o la principessa) che è tale solo in apparenza. Anche il rosa e l’azzurro possono in alcuni punti tendere allo scuro o impallidire: per sovrapposizione di strati diversi o per scorticatura da contatto con la realtà. Uomini e donne, dunque, non figurine sedute su troni paralleli.
Dopo aver visto, insieme a mio figlio, il Principe Azzurro nel film Shrek, non riesco più a distinguere l’immagine del Principe Azzurro da quella di un grande narcisista.
Temo che sia proprio il narcisismo il problema fondamentale delle donne che, come Eco nel mito, si innamorano di Narciso-Principe Azzurro. Una forma di narcisismo che le ha portate, all’opposto di Narciso che ama la propria immagine, ad avere poca autostima, a non fidarsi di ciò che hanno da dire di personale e autentico, come Eco che ripete solo le parole degli altri, e a cercare quindi un Principe Azzurro cui affidarsi in toto.
Narciso ed Eco sono l’immagine precisa di una relazione impossibile, il primo tutto centrato su se stesso e la seconda tutta centrata sull’altro. Solo chi è centrato su se stesso ma anche sull’altro può essere un buon compagno di vita, aldilà del fatto che sia maschio o femmina.
“Se solo si lasciasse andare all’emozione e alla gioia” ecco riprendo proprio dalle tue stesse parole il filo di pensiero. Quanti di noi sanno “disarmarsi” e mostrarsi fragili come si è per essere davvero l’uno accanto all’altro e veri. Per quello tanti principi e tante principesse sono solo d’un celeste sbiadito, a guardarli bene.
Tanti colori hanno avuto i miei principi…ma evidentemente nessuno quello giusto…infatti sono sola.
Care sognatrici e sognatori, il bello sta tutto nel finale: “si può amare veramente solo chi è già lì, già presente, nonostante tutte le imperfezioni e le mancanze”. La prima parte l’abbiamo vissuta tutti, ma pochi arrivano a maturare questa conclusione e soprattutto ad interiorizzarla. Perció grazie Michela che dai questo messaggio, che possa essere d’aiuto, spunto di riflessione, per chi vive l’eterno dei tormenti…quello di rincorrere il principe azzurro, scambiando l’ossessione per amore. L’amore é un’altra cosa ed é lí ad aspettare chi é pronto a riceverlo.
Credo che la vita reale sia l’esatto contrario delle favole.In apparenza i principi azzurri esistono,ma appena li baci diventano ROSPI.
STEFANIA
eppure ci speriamo sempre… che il principe azzurro si fermi, che si mostri per quello che è, che si apra con le sue fragilità…forse così sarebbe proprio azzurro…se si facesse prendere!
Io posso dire che si può anche impazzire per avere qualcosa che si nega.
mi chiamo massimiliano io so di non essere bello ma so anche di non essere brutto sono un uomo semplice non sarà che per le donne la parola semplice e sinonimo di brutteza anche solamente per parlare con una donna ma se lei non ti valuta con te non ci parla